AUTISMO NEL MINORE

L’AUTISMO NEI BAMBINI – COME RICONOSCERLO

Il 2% della popolazione infantile è interessato da forme di autismo. In particolare tra i maschi. Ecco come individuare i primi sintomi.

Il Disturbo dello spettro dell’autismo colpisce circa il 2% dei bambini con un rapporto maschi- femmine di 4 a 1. Tale rapporto deve essere accompagnato da una riflessione di carattere più prettamente clinico, in quanto si rileva come i bambini tendano a manifestare sintomi ad impatto esternalizzante e distruttivo (crisi di rabbia, impulsività) che conducono familiari e educatori a
richiedere un approfondimento diagnostico più tempestivo.

Le femmine invece tendono a manifestare una sintomatologia prettamente internalizzante, con sintomi quali ansia e
depressione, che inducono spesso ad un approfondimento tardivo e un errore nella diagnosi, sia a causa di un’assenza di formazione degli operatori, sia a causa della poca sensibilità degli strumenti diagnostici.

È possibile effettuare una diagnosi già a partire dai 6 mesi, ma nel corso del tempo è stato osservato come la maggior parte degli esordi avviene a partire dai 14 mesi e solo 1/3 dei bambini ha esordio oltre i 20 mesi.

SINTOMI AUTISMO NEI BAMBINI

Nei primi anni di vita dei bambini è possibile riconoscere alcuni campanelli d’allarme:
– Contatto di sguardo assente o incostante, non in relazione con comportamenti comunicativi;
Risposta al nome assente o poco costante quando chiamato/a;
Espressioni facciali assenti, ridotte in frequenza e mancanza di modulazione emotiva;
– Limitato interesse per i pari, adulti sconosciuti e/o per le loro attività;
– Scarsi tentativi di indicare e/o mostrare agli altri i propri giochi o interessi;
– Difficoltà nel conoscere e comprendere gli stati mentali propri e altri;
– Difficoltà nell’organizzare, pianificare e autoregolare i comportamenti, in modo flessibile e creativo;
– Difficoltà ad utilizzare codici comunicativi verbali e non verbali, con ritardo di sviluppo del balbettio e ridotta frequenza di vocalizzazioni;
– Difficoltà nel gioco sociale e simbolico (Il far finta…);
– Scarsa varietà dei movimenti, ipotonia, difficoltà di coordinazione motoria, ipoattività e passività;
– Comportamenti esplorativi che presuppongono scarsa esplorazione oggetti e pattern anomali di focalizzazione dell’attenzione.

 

DIAGNOSI INFANTILE DI AUTISMO

Prima di avviare qualsiasi percorso terapeutico, soprattutto per i bambini, è fondamentale ottenere una diagnosi di autismo che consenta anzitutto di affermare la patologia e di individuare i migliori percorsi terapeutici, adatti alla singola persona affetta.

Il Centro Psicodiagnostico Italiano offre un efficace e consolidato percorso diagnostico per la popolazione in età infantile, che si svolge in 5 sedute composte da colloqui e somministrazione di test (tra i quali anche il principale e più valido ADOS-2).

Il percorso può essere svolto in presenza , presso una della sedi del Centro presenti in tutta Italia. Il costo del percorso è di 500€ per la diagnosi adulto e 640€ per la diagnosi in età infantile. Il percorso è effettuato da personale esperto e specializzato nella materia.

 

Diagnosi di Disturbo dello spettro dell’autismo per i minori

Il percorso diagnostico deve dare evidenzia dei segni e sintomi indicati dai manuali diagnostici e statistici, coinvolgendo non solo i minori, ma anche i genitori, in modo attivo e consapevole.

La diagnosi deve essere effettuata mediante l’ausilio di specialisti quali Psicologi e Neuropsichiatri Infantili.

Il primo colloquio risulta essere un momento utile per effettuare un’anamnesi accurata, in presenza o in modalità telematica, che può essere supportata da strumenti standardizzati come l’intervista Autism Diagnostic Interview-Revised (ADI-R).

Nel secondo appuntamento è fondamentale effettuare una valutazione sulle competenze linguistiche e cognitive del bambino/bambina mediante apposite scale, scelte dal clinico sulla base dell’età anagrafica del soggetto (Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence 4° edizione [WPPSI-IV], Wechsler Intelligence Scale for Children 4° edizione [WISC-IV] e Leiter-3).
Successivamente è necessario effettuare un’osservazione comportamentale diretta, supportata da strumenti standardizzati come l’Autism Diagnostic Observation Schedule (ADOS-2). L’ADOS-2 è uno strumento semi-strutturato, finalizzato ad ottenere informazioni nelle aree della comunicazione, dell’interazione sociale e reciproca, dei comportamenti ristretti e ripetitivi e degli
interessi associati alla diagnosi di ASD. L’ADOS-2 è una valutazione articolata in cinque moduli, suddiviso considerando sia l’età cronologica del soggetto, sia il livello di linguaggio verbale spontaneo.

In aggiunta a ciò, in base all’età del soggetto, è necessario raccogliere il punto di vista di genitori e di tutte le persone coinvolte intorno all’educazione e la cura del minore, con questionari che indagano l’osservazione comportamentale dello stesso.

Tra questi strumenti riconosciamo come fondamentali la somministrazione di: SRS (Social Responsiveness Scale – versione genitori e insegnanti), SCQ (Social Communication Questionnaire) e CBCL (Child Behavior Checklist).

Infine, è necessario valutare la eventuale co-presenza di altri problemi emozionali, specie se il processo di prima diagnosi avviene in preadolescenza/adolescenza, attraverso strumenti come: K-SADS o DAWBA, soprattutto se in presenza di profili di rischio al questionario CBCL.

In aggiunta, per confermare o meno la presenza di specifici disturbi emozionali e di altri disturbi del neurosviluppo (ad esempio Disturbo da Deficit di attenzione e iperattività – ADHD), è possibile aggiungere questionari specifici per il disturbo sospettato (Ad esempio: Conners-3, CDI, MASC-2).